domenica 8 giugno 2014

Storie di motocicliste: Valentina, Harley Davidson girl

Con questo post vorrei inaugurare una serie di storie che hanno per protagoniste donne appassionate di moto. Lo scopo è di raccontare tanti modi diversi in cui le donne vivono questa passione, come nasce e come ciascuna vive il suo percorso motociclistico, sulla strada e nella vita.

Valentina, meglio conosciuta coma la Vale, è una ragazza moretta, piccolina, simpaticissima, con un grande amore per i gatti e molto brava a fare i dolci. Nella sua vita le due ruote ci sono da sempre, perché il suo scooter l’ha accompagnata praticamente ovunque dai tempi dell’adolescenza. A un certo punto della sua vita, quando ha quasi trent’anni, accade che si reca a un motoraduno in compagnia di un cugino e di alcuni amici. Poteva essere semplicemente un fine settimana un po’ diverso dagli altri, ma ecco che succede qualcosa, e quel mondo coloratissimo e fracassone inizia ad esercitare su di lei un’attrazione irresistibile. Ecco che in lei si accende una scintilla, e Valentina inizia a pensare: è una cosa troppo speciale, anche io devo farne parte... dopotutto che ci vuole: una moto e una patente!
La patente è cosa presto fatta: si reca in una scuola guida e dopo qualche prova supera l’esame senza problemi. Anzi, convince a prenderla anche il suo fidanzato, che non si sa mai. La moto invece è un affare più impegnativo. I raduni che le piacciono tanto sono quelli delle Harley Davidson, e lì è nato un grande amore per questo marchio.

Ma perché proprio Harley Davidson vi domanderete? Valentina risponde così: “Cosa rende il mondo HD così speciale? Di certo il fatto di appartenere tutti ad una grande famiglia (anche se credo sia il senso che tutti i motociclisti hanno). Ma è proprio quello che mi ha colpito al primo moto raduno a Montecatini: il fatto che non era importante avere i soldi o essere un poveretto, avvocato o impiegato, l'importante era avere tutti la stessa passione!

 Anche il cugino è un patito della Casa di Milwaukee, e non può che incoraggiare questa scelta. La Vale ha già deciso quale: la piccola 883, che è abbastanza smilza e compatta, magari con la sella ribassata. C’è solo un problema: le Harley, anche usate, costicchiano, e  quindi inizia subito a mettere da parte i soldini dentro il porcellino. Qualche piccolo sacrificio si deve affrontare, ma si fa volentieri, per una cosa così importante. Quando finalmente ritiene di averne abbastanza si mette subito alla caccia. E la caccia è fortunata, perché trova immediatamente l’occasione che cerca. Una 883 usata, ma tenuta molto bene, piena di accessori, con pochi km, color bianco perla. Non riesce a crederci, il giorno dopo arriva in ufficio esultando: ho una moto! Ho una moto!



Ma eccola descrivere la sua moto con parole sue: “Cosa mi piace della mia moto? risponderei TUTTO come fanno tutti i motociclisti: mi piace il colore (poche moto bianche in giro), mi piace il fatto che è piccola, giusta giusta per me, ma soprattutto il "SUONO"! L'ho voluta e cercata a carburatori, proprio per godermi il sound tipico delle hd old stile! Ad altri sembra "casino" a me fa impazzire!

Bè, a guardarla sembra piccola, ma è tutta in metallo massiccio, e pesa un accidente. Per una ragazza alta un metro e sessanta, non particolarmente robusta e muscolosa è già un impresa sollevarla dal cavalletto. Fortuna che però ha il baricentro molto basso, e la sella ribassata aiuta parecchio nelle manovre. E da guidare non è così male, anzi, è proprio uno spasso.

Vale on the road

E così, dopo un breve rodaggio la ragazza è pronta per il suo primo raduno da motociclista, ai Chapters di Montecatini, dove l’anno prima si era presentata in auto (ma col casco in mano, per approfittare di un eventuale passaggio da zavorrina). Bè, se quella volta le sembrava di essersi divertita, quest’anno è tutta un’altra musica, perché il raduno lo vive da protagonista, e non da comparsa. E poco importa se il tempo è brutto e deve farsi il viaggio dal Veneto alla Toscana tutto sotto l’acqua. Anzi, una volta arrivata a destinazione la cosa le dà ancora più soddisfazione, e la rende orgogliosa di essere la proprietaria di quella piccola grande motoretta bianca.

Qualche tempo dopo avviene un altro fatto importante. Bisogna dire che all’inizio Valentina aveva pensato di poter condividere la moto col suo compagno, guidandola un po’ per ciascuno. È un pensiero che spesso fanno le coppie appassionate di moto, ma in genere non si va tanto lontano, perché chi si appassiona davvero alla moto la vuole tutta per sé, una moto a metà non può bastargli. E così un giorno Valentina dice al suo ragazzo: caro mio, io ti amo tanto, ma se vuoi che andiamo in moto insieme bisogna che te ne compri una pure tu, perché la mia non te la lascio più: mi piace troppo guidarla!
E così si assiste al miracolo della moltiplicazione delle motociclette in garage: oltre alla 883 bianca e alla piccola Vespa arriva una new entry, stavolta di color rosso e nero, naturalmente Harley Davidson anche questa. 

Una Harley tira l'altra...


Da allora le due moto sono diventate rigorosamente monoposto, e ovunque si vada ci si va ciascuno con la sua. Perché sarà anche bello dividere una sella, ma dividere una strada lo è infinitamente di più.

Due moto, una tenda, una grande passione


Valentina spiega ancora: “per quale motivo sono diventata motociclista? All'inizio era per "fare" qualcosa di nuovo, perchè il fatto di non avere un due ruote un po' mi scocciava... più avanti ho scoperto che la cosa che preferisco di più è quella di vedere posti nuovi, conoscere gente, e soprattutto condividere tutto con le persone che più amo (il mio compagno Mathia ovviamente, mio fratello Nicola e il mio super cugino Riccardo).Poi si sono aggiunti un sacco di altri amici: gente fantastica che non vedo l'ora di incontrare in sella alle proprie HD!

Vale and friends




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