Con questo post vorrei inaugurare
una serie di storie che hanno per protagoniste donne appassionate di moto. Lo
scopo è di raccontare tanti modi diversi in cui le donne vivono questa
passione, come nasce e come ciascuna vive il suo percorso motociclistico, sulla
strada e nella vita.
Valentina, meglio conosciuta coma la
Vale, è una ragazza moretta, piccolina, simpaticissima, con un grande amore per
i gatti e molto brava a fare i dolci. Nella sua vita le due ruote ci sono da
sempre, perché il suo scooter l’ha accompagnata praticamente ovunque dai tempi
dell’adolescenza. A un certo punto della sua vita, quando ha quasi trent’anni,
accade che si reca a un motoraduno in compagnia di un cugino e di alcuni amici.
Poteva essere semplicemente un fine settimana un po’ diverso dagli altri, ma
ecco che succede qualcosa, e quel mondo coloratissimo e fracassone inizia ad
esercitare su di lei un’attrazione irresistibile. Ecco che in lei si accende
una scintilla, e Valentina inizia a pensare: è una cosa troppo speciale, anche
io devo farne parte... dopotutto che ci vuole: una moto e una patente!
La patente è cosa presto fatta: si
reca in una scuola guida e dopo qualche prova supera l’esame senza problemi.
Anzi, convince a prenderla anche il suo fidanzato, che non si sa mai. La moto
invece è un affare più impegnativo. I raduni che le piacciono tanto sono quelli
delle Harley Davidson, e lì è nato un grande amore per questo marchio.
Ma perché proprio Harley Davidson vi domanderete? Valentina risponde così:
“Cosa rende il mondo HD così speciale? Di certo il fatto di appartenere tutti
ad una grande famiglia (anche se credo sia il senso che tutti i motociclisti
hanno). Ma è proprio quello che mi ha colpito al primo moto raduno a
Montecatini: il fatto che non era importante avere i soldi o
essere un poveretto, avvocato o impiegato, l'importante era avere tutti la
stessa passione!”
Anche il cugino è un patito della Casa di
Milwaukee, e non può che incoraggiare questa scelta. La Vale ha già deciso
quale: la piccola 883, che è abbastanza smilza e compatta, magari con la sella
ribassata. C’è solo un problema: le Harley, anche usate, costicchiano, e quindi inizia subito a mettere da parte i soldini
dentro il porcellino. Qualche piccolo sacrificio si deve affrontare, ma si fa
volentieri, per una cosa così importante. Quando finalmente ritiene di averne
abbastanza si mette subito alla caccia. E la caccia è fortunata, perché trova
immediatamente l’occasione che cerca. Una 883 usata, ma tenuta molto bene,
piena di accessori, con pochi km, color bianco perla. Non riesce a crederci, il
giorno dopo arriva in ufficio esultando: ho una moto! Ho una moto!
Ma eccola descrivere la sua moto con
parole sue: “Cosa mi piace della mia moto? risponderei TUTTO come fanno tutti
i motociclisti: mi piace il colore (poche moto bianche in giro), mi piace il
fatto che è piccola, giusta giusta per me, ma soprattutto il "SUONO"!
L'ho voluta e cercata a carburatori, proprio per godermi il sound tipico delle
hd old stile! Ad altri sembra "casino" a me fa impazzire!
Bè, a guardarla sembra piccola, ma è
tutta in metallo massiccio, e pesa un accidente. Per una ragazza alta un metro
e sessanta, non particolarmente robusta e muscolosa è già un impresa sollevarla
dal cavalletto. Fortuna che però ha il baricentro molto basso, e la sella
ribassata aiuta parecchio nelle manovre. E da guidare non è così male, anzi, è
proprio uno spasso.
Vale on the road
E così, dopo un breve rodaggio la
ragazza è pronta per il suo primo raduno da motociclista, ai Chapters di
Montecatini, dove l’anno prima si era presentata in auto (ma col casco in mano,
per approfittare di un eventuale passaggio da zavorrina). Bè, se quella volta
le sembrava di essersi divertita, quest’anno è tutta un’altra musica, perché il
raduno lo vive da protagonista, e non da comparsa. E poco importa se il tempo è
brutto e deve farsi il viaggio dal Veneto alla Toscana tutto sotto l’acqua.
Anzi, una volta arrivata a destinazione la cosa le dà ancora più soddisfazione,
e la rende orgogliosa di essere la proprietaria di quella piccola grande
motoretta bianca.
Qualche tempo dopo avviene un altro
fatto importante. Bisogna dire che all’inizio Valentina aveva pensato di poter
condividere la moto col suo compagno, guidandola un po’ per ciascuno. È un
pensiero che spesso fanno le coppie appassionate di moto, ma in genere non si
va tanto lontano, perché chi si appassiona davvero alla moto la vuole tutta per
sé, una moto a metà non può bastargli. E
così un giorno Valentina dice al suo ragazzo: caro mio, io ti amo tanto, ma se vuoi che
andiamo in moto insieme bisogna che te ne compri una pure tu, perché la mia non
te la lascio più: mi piace troppo guidarla!
E così si assiste al miracolo della
moltiplicazione delle motociclette in garage: oltre alla 883 bianca e alla
piccola Vespa arriva una new entry, stavolta di color rosso e nero,
naturalmente Harley Davidson anche questa.
Una Harley tira l'altra... |
Da allora le due moto sono diventate
rigorosamente monoposto, e ovunque si vada ci si va ciascuno con la sua. Perché
sarà anche bello dividere una sella, ma dividere una strada lo è infinitamente
di più.
Due moto, una tenda, una grande passione |
Valentina spiega ancora: “per quale motivo sono diventata
motociclista? All'inizio era per "fare" qualcosa di nuovo, perchè il
fatto di non avere un due ruote un po' mi scocciava... più avanti ho scoperto che la cosa che preferisco di più è quella di vedere posti nuovi, conoscere
gente, e soprattutto condividere tutto con le persone che più amo (il mio
compagno Mathia ovviamente, mio fratello Nicola e il mio super cugino
Riccardo).Poi si sono aggiunti un sacco di altri amici: gente fantastica che
non vedo l'ora di incontrare in sella alle proprie HD!
Vale and friends |
Nessun commento:
Posta un commento