Quando ho iniziato ad affacciarmi al mondo delle due ruote e
sentivo parlare di motoraduni mi ero fatta un’idea un po’ approssimativa di
cosa fossero. Per me era “motoraduno” quando dei motociclisti si radunavano per
fare qualcosa insieme. Insomma: se siamo in cinque che abbiamo la moto e una
sera andiamo in moto a mangiare una pizza per me quello poteva considerarsi un
motoraduno. Quando ho iniziato a frequentare effettivamente il mondo dei
motoraduni ho capito che le cose stavano in modo assai diverso. Innanzitutto un
motoraduno non è mai una cosa improvvisata, ma un evento che prevede una
organizzazione logistica, un programma più o meno complesso di cose da fare, e
uno staff che si faccia il mazzo a seguire il tutto. Per questo è difficile che possa essere organizzato da un privato o
anche da un gruppo di privati. Solitamente c’è dietro un club, più o meno
ufficiale, o comunque un gruppo abbastanza consolidato.
Motoraduno di Recanati - aprile 2011
Ci deve essere una location adatta, che possa contenere
fisicamente i partecipanti previsti. Ci deve essere un luogo coperto da
dedicare al pranzo o alla cena comune, visto che i pasti sono anche occasione
di socializzazione, quindi una sala piuttosto grande, oppure un tendone con
tavoli e panche. Ci deve essere una cucina, qualcuno che prepara i pasti e
qualcuno che li serve. Se l’evento dura più di una giornata (per esempio un
week-end) ci dovrebbe essere anche un posto dove la gente possa fermarsi a
dormire, visto che non tutti gradiscono pernottare in albergo (e non sempre per
motivi economici): uno spazio per mettere le tende, o almeno uno stanzone per i
sacchi a pelo. E poi ci vuole qualche attività a sfondo motociclistico: un giro
organizzato su luoghi particolarmente interessanti da percorrere, magari con
soste ristoratrici o panoramiche, il che prevede delle staffette impegnate a
condurre e accompagnare il gruppo (che può essere anche di centinaia di moto),
vigilando che non succedano imprevisti e che nessuno si perda per strada.
Motoraduno di Monastier - luglio 2009 - motogiro
Oppure dei giochi di abilità e di equilibrio, da farsi in moto, dove il
vincitore porta a casa un piccolo premio.
Motoraduno dei Winterbikers - gara di lentezza su fango
Insomma, chi organizza un motoraduno deve necessariamente
mettere in conto una certa quantità di denaro per pagare le spese e un certo
numero di volontari (non pagati) che mettano a disposizione tempo e impegno per
seguire le varie necessità. Chi partecipa spesso questo non lo sa, oppure non
ci pensa, e magari crede che uno si possa svegliare la mattina e dire: ma sì,
facciamo un bel motoraduno! Oppure che ci siano persone che lo fanno di
mestiere e che quindi sia ovvio che si trovi tutto già bell’e pronto… cosa
altrettanto assurda.
Ma un motoraduno è fondamentalmente l'occasione per conoscere un posto dove forse altrimenti non si andrebbe, e andarci su due ruote permette di conoscerlo sotto un punto di vista un po' particolare.
Motoraduno di Gussola - visita a villa Verdi
A volte capita di incontrare qualcuno che avevi sempre ammirato in TV o sui giornali
Motoraduno di Recanati - con Franco Uncini, campione motomondiale
I motoraduni possono essere impostati in modo assai vario. Alcuni
sono indirizzati alle moto di una certa marca o di un certo genere, o a gente
che ha scelto un certo stile di vita ben definito (come i raduni MC, ai quali
non vado proprio per dette ragioni). La maggior parte però sono aperti a tutti
quanti.
Il mio primo motoraduno si chiamava “motocicliste d’Assalto”
perché aveva come tema dominante le donne in moto. Era nati da un’idea di una
motociclista toscana, col supporto di un grosso Forum e di un moto club locale.
Si teneva a Viareggio, e io a quel tempo non ero mai uscita dal Veneto con la
moto sotto le chiappe, e non avevo mai fatto più di un centinaio di km in
giornata, ma decisi di andarci lo stesso, e ne ho un bellissimo ricordo, anche
se ero imbranatissima e mi prendevano bonariamente in giro.
Viareggio - Motocicliste d'Assalto
Oggi i miei raduni preferiti sono quelli di impostazione un
po’ biker, ma non settari. Magari con una bella location ad alta quota, come
quello del passo Crocedomini, o il raduno dell’Orso sul monte Baldo.
Motoraduno del passo Crocedomini - luglio 2010
Ben organizzati,
ma un po’ “selvaggi”, dove si può campeggiare e fare un bel ritrovo di amici, dove
ognuno porta qualcosa: una bottiglia di vino, un salame, una torta… e dopo aver
mangiato, bevuto e ascoltato le rock band si sta tutti assieme a far baldoria
fino a tardi.
Motoraduno dell'Orso
Grigliata in compagnia
E quasi ogni volta succede che si conosce qualcuno mai visto prima, e si ride e si scherza come se si fosse amici da sempre. E la mattina ci si sveglia di fronte alle montagne, si beve il
caffè smontano le tende e si fanno i bagagli, magari un po’ rincoglioniti dalla
stanchezza, ma con tanta voglia di tornarci ancora.
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